Mi chiamo Letizia, sono una trans da anni, e sono una schiava ubbidiente, una creatura devota al piacere, una troia insaziabile che vive per essere usata, posseduta, umiliata. Il mio corpo – alto 1,70, pelle liscia, capelli lunghi neri, seno rifatto che tende il pizzo, culo sodo che implora di essere aperto – è un tempio del desiderio, e io lo offro a chi sa dominarmi. L’altra sera, verso le 23:00, ho vissuto un’esperienza che ha spinto i miei limiti oltre ogni confine, un’orgia BDSM che mi ha spezzata e ricostruita, un viaggio nell’umiliazione e nella sottomissione che ancora mi brucia dentro. È stato con una coppia BDSM, Marco e Giulia, con cui avevo avuto un solo incontro come schiava, un assaggio che mi aveva lasciato affamata di più. Mi hanno ospitato in una casa al mare, una villetta a schiera vicino a una spiaggia, e io mi sono presentata come mi avevano ordinato: sandali con tacco 12, calze autoreggenti nere, top di pizzo trasparente fino all’ombelico, senza mutandi…