Villa Venezia

Mi chiamo Alessia, ho 31 anni e vivo a Venezia. Amo esplorare le dinamiche di dominazione e sottomissione, lasciando che la mia fantasia mi guidi in esperienze intense e liberatorie. Una sera ricevetti un invito per una festa esclusiva alla Villa Segreta, una dimora nascosta tra le calli veneziane, nota solo a pochi eletti.

Quella sera indossai un elegante abito di pizzo nero trasparente, con sotto solo lingerie minimalista e tacchi altissimi. Giunsi alla villa intorno alle 23:00, attraversando un cancello di ferro battuto che si aprì al mio arrivo. Entrando, percepii subito l’atmosfera densa di erotismo e mistero.

La villa era illuminata da candele profumate e decorata con drappi di seta scarlatta. Una donna affascinante, con occhi grigi penetranti e una maschera in pizzo, mi prese delicatamente per mano, conducendomi verso una sala centrale. Lì fui circondata da altre persone, tutte mascherate, pronte a partecipare a giochi di dominazione.

Mi venne posto un collare in morbido cuoio nero, simbolo della mia totale sottomissione. La donna mascherata mi sussurrò ordini con voce morbida e ferma, guidandomi lentamente in un gioco sensoriale fatto di tocchi leggeri e intensi, carezze seguite da leggere scudisciate che accendevano la pelle e i sensi.

Legata con delicate corde di seta alle mani e ai piedi, fui esposta a una stimolazione costante, alternando calde mani che esploravano il mio corpo a oggetti morbidi e rigidi che stimolavano ogni zona erogena. La dominatrice controllava ogni mio respiro, ogni mio movimento, portandomi lentamente verso un culmine di piacere che esplose con forza devastante, lasciandomi senza fiato.

Dopo il momento di intensa estasi, fui accolta in un ambiente caldo e confortevole, avvolta in una morbida coperta e coccolata con attenzioni delicate e rassicuranti. Mi offrirono frutta fresca, acqua e un infuso profumato, mentre mani gentili si prendevano cura del mio corpo affaticato.

Lasciai la Villa Segreta all’alba, con la consapevolezza di aver esplorato una nuova profondità della mia anima e del mio corpo. Sapevo che quell’esperienza avrebbe segnato per sempre il mio modo di vivere il desiderio e la sottomissione.